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ADOTTATO IL PIANO D’AZIONE NAZIONALE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA

25 Giu 2025

La scorsa settimana è stato adottato in Consiglio dei Ministri il Piano d’Azione Nazionale per il Miglioramento della Qualità dell’Aria, un provvedimento che, in linea con le direttive europee, mira a ridurre l’inquinamento atmosferico nei territori italiani più critici.

Il Piano individua 4 ambiti prioritari: agricoltura, mobilità sostenibile, riscaldamento civile e azioni trasversali di sistema e prevede un finanziamento complessivo di 2,4 miliardi di euro.

L’Italia è attualmente soggetta a tre procedure d’infrazione da parte della Commissione europea per il superamento sistematico dei limiti di PM10 e biossido di azoto, in particolare nelle aree urbane della Pianura Padana e di altri agglomerati critici. Con l’obiettivo di evitare sanzioni economiche e garantire una migliore qualità dell’aria a livello nazionale il piano approvato rappresenta la risposta strutturata a queste infrazioni,.

800 milioni ai Comuni per una mobilità urbana più sostenibile
Un pilastro importante del Piano riguarda gli investimenti per la mobilità sostenibile, ambito fortemente connesso al settore edilizio e alla riqualificazione degli spazi pubblici urbani.

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha destinato 800 milioni di euro ai Comuni per interventi volti a:
* incentivare gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro tramite mezzi sostenibili;
* potenziare il trasporto pubblico locale e i servizi di sharing mobility;
* realizzare infrastrutture per la mobilità ciclabile e percorsi pedonali sicuri.

Per i porti, si punta sull’elettrificazione delle banchine con il cosiddetto cold ironing (alimentazione da terra per navi attraccate), attraverso una riduzione specifica degli oneri di sistema per gli operatori che investono in queste tecnologie. Un’opportunità che incrocia direttamente le filiere dell’edilizia impiantistica e della progettazione di reti infrastrutturali.

Riscaldamento civile: incentivi e controlli per caldaie meno inquinanti
Il Piano affronta in modo diretto anche uno dei principali nodi dell’inquinamento domestico: il riscaldamento degli edifici. In particolare, saranno promosse misure per:
* sostituire i generatori di calore obsoleti, in particolare quelli a biomassa meno efficienti;
* promuovere sistemi a pompe di calore e caldaie ad alta efficienza energetica;
* rafforzare i controlli sugli impianti esistenti, in modo da disincentivare l’uso di dispositivi inquinanti e non conformi.

Si tratta di interventi cruciali non solo in chiave ambientale, ma anche sotto il profilo energetico ed economico, perché favoriscono il contenimento dei consumi e dei costi in bolletta per le famiglie. In parallelo, si sostengono le filiere produttive e installative di impianti e materiali ad alte prestazioni, generando ricadute occupazionali e di innovazione tecnologica nel settore edilizio.

L’attuazione del piano avverrà attraverso una governance multilivello con una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio e il coinvolgimento attivo di ministeri, Regioni, Province e Comuni. Il sistema sarà supportato da: un monitoraggio centralizzato affidato all’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), campagne di comunicazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, indicatori di efficacia per ciascuna misura, con la possibilità di proroga dopo 24 mesi in base ai risultati raggiunti.

Le misure previste dal Piano per la Qualità dell’Aria si inseriscono in un quadro più ampio di politiche pubbliche che, negli ultimi anni, hanno promosso la riduzione delle emissioni in ambito urbano e il miglioramento della vivibilità degli spazi costruiti.

Il settore edilizio è quindi chiamato a contribuire in modo diretto all’attuazione del Piano, attraverso soluzioni progettuali che migliorino la qualità dell’aria intervenendo sul costruito, in linea con i criteri ambientali e prestazionali già promossi da altri strumenti di pianificazione e finanziamento.

 

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