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PIANO NAZIONALE NUOVE COMPETENZE: ALLA FIRMA IL DECRETO DI ADOZIONE

15 Dic 2021

Il 10 dicembre 2021, sul sito istituzionale del Ministero del Lavoro, è stato reso noto che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato il Decreto di adozione del Piano Nazionale Nuove Competenze.
Il Piano Nazionale Nuove Competenze si pone come obiettivo quello di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling in favore dei beneficiari di strumenti di sostegno (NASPI e DIS-COLL), dei beneficiari del Reddito di cittadinanza e dei lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (CIGS, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa). Il Piano integrerà anche altre iniziative, riguardanti le misure in favore dei giovani – quale il rafforzamento del sistema duale – e dei NEET, oltre che le azioni per le competenze degli adulti, a partire dalle persone con competenze molto basse. Per i lavoratori occupati è inoltre previsto, a valere sulle risorse di REACT-EU, il Fondo Nuove Competenze al fine di permettere alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro e di favorire attività di formazione sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali.
Tre i programmi guida inseriti nel Piano Nazionale Nuove Competenze:
• il Programma GOL, dedicato ai disoccupati beneficiari del Programma a favore dei quali è previsto un intervento di aggiornamento o riqualificazione;
• il Sistema Duale per i giovani tra i 15 e i 25 anni;
• il Fondo Nuove Competenze rivolto ai lavoratori delle imprese che hanno stipulato intese o accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, in risposta alle innovazioni di processo, prodotto o di organizzazione degli occupati.
Più nel dettaglio: il Piano Nuove Competenze è una delle riforme previste nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), strumento finanziario senza precedenti, per dimensioni finanziarie e per strumenti introdotti, che l’Unione Europea ha varato nel pieno della pandemia. L’obiettivo dichiarato è quello di “rendere le economie e società europee più sostenibili, resilienti e meglio preparate alle sfide e alle opportunità delle transizioni ecologica e digitale”. In questo contesto, una delle iniziative faro (flagship) richieste dalla Commissione UE è proprio legata all’innalzamento delle competenze della popolazione (upskilling e reskilling).
Il Programma di riforma Garanzia per l’Occupabilità dei Lavoratori (GOL), costituisce l’iniziativa centrale dell’azione di riforma delle politiche attive per il lavoro, rispetto al quale il PNC orienta più specificamente, in una logica integrata, le misure riguardanti la formazione professionale dei beneficiari nel Programma, in sinergia con il Piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego, già finanziato in buona parte a valere sul bilancio dello Stato e che diventa parte anch’esso del PNRR.
Infine, il Programma di investimento Sistema Duale (SD), promuove l’acquisizione di nuove competenze da parte dei giovani, favorendo il matching tra il sistema dell’istruzione e della formazione e il mercato del lavoro attraverso il potenziamento delle misure di alternanza e segnatamente del contratto di apprendistato duale.
Quanto agli interventi in favore dei lavoratori occupati, significativa è l’esperienza recente del Fondo Nuove Competenze, con una dotazione iniziale di 730 mln di euro a valere su risorse nazionali e sul PON SPAO, e oggi rifinanziata a valere sulle risorse di REACT-EU per almeno un miliardo di euro. Gli interventi finanziati dal Fondo puntano sull’innalzamento del livello del capitale umano nel mercato del lavoro per supportare le imprese nell’uscita dalla crisi sfruttando la leva di sviluppo della formazione per l’aggiornamento e la riqualificazione delle competenze. Il provvedimento poggia sulla responsabilità dell’impresa, sia nel ridurre il ricorso ad ammortizzatori passivi rispetto ad una politica attiva preventiva, sia nella prospettiva di ricollocazione in cui l’impresa può agire attivamente.
Il testo del Decreto è stato trasmesso, nella stessa giornata del 10 dicembre, al Ministero dell’Economia e delle Finanze per la firma del Ministro Daniele Franco.

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