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IMPRESE FEMMINILI IN AGRICOLTURA: PROROGATO IL TERMINE PER LE DOMANDE DI AGEVOLAZIONE

13 Apr 2022

E’ stata prorogata al 30 aprile 2022 la possibilità di presentare domande a valere sulla misura Donne in Campo, che prevede esclusivamente mutui a tasso zero per interventi fino a 300 mila euro e fino al 95% del valore dell’investimento, senza alcuna forma di contributo a fondo perduto.
Con comunicato pubblicato sul proprio sito internet, ISMEA ha informato che la Legge di Bilancio 2022, al fine di favorire l’imprenditoria femminile in agricoltura, ha disposto:
• una semplificazione degli interventi agevolativi di cui al Titolo I, Capo III, D. Lgs 185/2000, eliminando tra i requisiti di accesso, nel caso di soggetti organizzati in forma societaria, quello della maggioranza numerica e mantenendo solo quello della maggioranza, per oltre la metà, delle quote di partecipazione di donne o giovani;
• il trasferimento delle risorse del Fondo istituito dall’articolo 1, comma 506, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (cd. Donne in Campo) agli interventi agevolativi di cui al Titolo I, Capo III, D. Lgs 185/2000 (cd. Più Impresa) mantenendone la destinazione esclusiva in favore delle imprese a conduzione femminile ed incrementandone la dotazione, per l’anno 2022, di 5 milioni di euro.
Non appena il decreto interministeriale che regola i criteri e le modalità di accesso agli interventi agevolativi sarà adeguato alle novità disposte dalla Legge di Bilancio 2022, le imprese condotte da donne, di qualsiasi età, oltre a disporre di una dotazione finanziaria dedicata, potranno accedere alle seguenti agevolazioni:
• contributo fino al 35% del valore del progetto,
• mutuo a tasso zero fino al 60% del valore del progetto, e
• limite massimo di intervento di ISMEA entro 1,5 milioni di euro per singolo progetto.
Le domande che alla scadenza del 30 aprile 2022 (termine prorogato) non risulteranno convalidate sul portale – sezione Donne in Campo potranno essere nuovamente predisposte e successivamente convalidate sul portale – sezione Più Impresa, selezionando l’accesso come impresa femminile.

Donne in campo: le regole per avere i finanziamenti agevolati
Il portale di accesso agli incentivi previsti dal D.M. “Donne in Campo“ (G.U. n.212 del 26 agosto 2020) riporta i dettagli della misura agevolativa per l’agricoltura al femminile.
Donne in campo
Finalità Favorire lo sviluppo ed il consolidamento di aziende agricole condotte e amministrate da donne.
Soggetti interessati Aziende micro, piccole e medie condotte e amministrate da donne, in forma singola o associata.
Caratteristiche dell’intervento Mutui fino a 300.000 euro, della durata variabile da 5 a 15 anni.
Il mutuo agevolato è a tasso zero, per un importo non superiore al 95% delle spese ammissibili
Cosa finanzia Progetti di sviluppo che perseguano obiettivi di miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda, miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali e/o la realizzazione e il miglioramento di infrastrutture connesse allo sviluppo e alla modernizzazione dell’agricoltura.
Le agevolazioni concedibili consistono in un mutuo agevolato, a tasso zero, di importo non superiore a 300.000 euro, e comunque non superiore al 95% delle spese ammissibili.
Per accedere alle agevolazioni, al momento dell’acquisizione a sistema, tutti i documenti devono risultare completi e correttamente compilati e sottoscritti ove previsto, dai soggetti interessati. Dopo la convalida della domanda non può essere effettuata alcuna modifica ai dati trasmessi che potranno essere utilizzati solamente in modalità lettura.
Per la realizzazione dell’investimento è concesso un mutuo agevolato, a tasso zero, della durata minima di 5 (cinque) anni e massima di 15 (quindici) anni, comprensiva del periodo di preammortamento. Il mutuo agevolato è rimborsabile in rate costanti e posticipate. In caso di ritardo, viene applicato sulla somma dovuta un tasso di interesse di mora annuale, pari al tasso di riferimento europeo vigente alla data di scadenza della rata non pagata e comunque non inferiore allo 0,50%.
Al fine di garantire la realizzazione degli investimenti previsti, la beneficiaria deve apportare un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, pari almeno al 20 (venti)% delle spese di investimento ammissibili, e comunque fino a concorrenza degli importi necessari alla copertura del fabbisogno finanziario generato dal piano degli investimenti, aumentato dell’IVA connessa agli acquisti oggetto dell’investimento.

Spese ammissibili
La misura ammette le seguenti tipologie di interventi:

  • spesa per lo studio di fattibilità, nella misura massima del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare;
  • spese relative alle opere agronomiche, alle opere edilizie e agli oneri per il rilascio delle relative concessioni;
  • spese relative all’acquisto di macchinari, attrezzature e realizzazione impianti;
  • spese per l’acquisto di beni pluriennali;
  • spesa per l’acquisto di terreni, in misura non superiore al 10% dell’investimento da realizzare;
  • spese per i servizi di progettazione, la cui somma, unitamente alle spese per la redazione dello studio di fattibilità, non può superare il 12% dell’investimento da realizzare;
  • spese per la formazione specialistica dei soci e dei dipendenti dell’azienda beneficiaria, funzionali al progetto proposto.

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