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CONSIGLIO UE: SLITTA IL VOTO SUI MOTORI ENDOTERMICI

15 Mar 2023

E’ stato rinviato a data da destinarsi il voto del Consiglio europeo sullo stop alla vendita delle nuove auto a benzina e diesel in Europa dal 2035. Dopo il voto del Parlamento europeo che lo scorso 14 febbraio si era espresso favorevolmente ciò che manca ora è dunque l’atto conclusivo, prima della pubblicazione sulla Gazzetta dell’Unione europea, dell’iter legislativo.
Il rinvio tiene conto delle perplessità espresse a più voci dai governi europei, Italia compresa. Ques’ultima attraverso il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica aveva dichiarato già a fine febbraio che l’Italia avrebbe votato contro la proposta di messa al bando dei motori endotermici, sostenendo che “i target ambientali vadano perseguiti attraverso una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa, pianificata e guidata con grande attenzione, per evitare ripercussioni negative per il Paese sia sotto l’aspetto occupazionale che produttivo” promuovendo dunque una logica di neutralità tecnologica – una contemporanea valutazione di tutte le tecnologie ad oggi disponibili – rispetto alle soluzioni da adottare per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione. Questa posizione era stata condivisa dalla Polonia, contraria al pari dell’Italia all’adozione del Regolamento, mentre la Bulgaria aveva dichiarato la propria astensione al voto. A determinare il rinvio definitivo è stata però la Germania, ancora divisa a livello di politica interna fra i fermi sostenitori del blocco dei motori endotermici al 2035 e quelli più propensi ad una revisione del Regolamento in direzione di una maggiore apertura verso forme di alimentazione alternative oltre all’elettrico. Con 4 voti contrari nella discussione del Consiglio UE si incorrerebbe nella cosiddetta minoranza di blocco, sufficiente ad impedire l’adozione del Regolamento. Di qui la decisione da parte del comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea di interrompere l’iter, permettendo agli stati di proseguire nel negoziato prima di portare il Regolamento al voto definitivo.

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